​Ricam Group: Il sarto dell’ingegneria strutturale e del Safety Management

Un’intervista con il fondatore del gruppo ingegnere Riccardo Baldelli oltre la frontiera della nuova progettazione integrata per aiutare le aziende contrastare la vetustà degli edifici e il rischio sismico.

Parigi, Londra, Dortmund e Bergamo. Ricam Group, l’azienda italiana leader nel settore dell’ingegneria strutturale specializzata in soluzioni su misura per ogni realtà e portafoglio produttivo, continua a crescere. Dai vitigni della Valcalepio, a ridosso del lago di Iseo, gli ingegneri di Ricam guidati da Riccardo Baldelli affiancano gli imprenditori in tutta Europa, partner affidabili in un mondo imprenditoriale sempre più esigente. “La nostra forza è ascoltare le esigenze del cliente – spiega il CEO Riccardo Baldelli – e attraverso un audit multidisciplinare sviluppare una soluzione tecnologica a costi contenuti. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, il cost killing è uno degli strumenti che permette alle aziende di non perdere in competitività sul mercato”. Sei divisioni, quaranta ingegneri, una fitta rete di collaborazioni europee, tecnologia e competenza. Nata come società di ingegneria strutturale, oggi si occupa di system management, safety, construction e cost killing, consulenza legale, formazione e general contractor. Oltre al fondatore Riccardo, in azienda sono attivi il fratello Alessandro, che cura la parte di safety, sicurezza antincendio e fire engineering, il fratello Edoardo, che si occupa degli aspetti legali e il padre Gian Marco. “La mia è stata una visione – spiega l’ingegner Baldelli – risalente ai tempi dell’università. Sono un ingegnere strutturista e appartengo alla prima generazioni di tecnici italiani cresciuti nell’era sismica. Quando mio padre Gian Marco ormai cinquant’anni fa fondò il primo studio di ingegneria, il territorio italiano era ritenuto in gran parte non sismico. In conseguenza del terremoto dell’Aquila e quello dell’Emilia ci si è resi conto della pericolosità del nostro suolo. Le normative sono divenute più stringenti. La Lombardia, dove sono cresciuto, è da sempre a vocazione produttiva. In questo processo di profondo cambiamento ho capito che le aziende avrebbero avuto bisogno di un partner affidabile, che le guidasse nel lavoro di adeguamento dei propri asset, prestando attenzione alla business continuity e ai processi decisionali alla base degli interventi”. Riccardo Baldelli ha solo 39 anni, ma la sua determinazione lascia trasparire la sua competenza tecnica: “Il nostro approccio è nella sua completezza unico nel settore – spiega l’ingegner Baldelli – perché forse più di altri comprendiamo come poter aiutare il mondo produttivo”. Il CEO affina la sua disamina e precisa: “L’Italia è un bellissimo paese, con un grandissimo patrimonio artistico e culturale, soprattutto in termini immobiliari. Ma questa bellezza porta con sé un grande problema tecnologico, dovuto alla vetustà delle costruzioni. Dei 12,2 milioni di edifici residenziali censiti dall’Istat, circa il sessanta per cento – 7,2 milioni – sono stati costruiti prima del 1980. Il 42,5% – 5,2 milioni – hanno più di 50 anni. Più della metà delle abitazioni – oltre 16 milioni – sono state realizzate prima del 1970. La vita ordinaria di una costruzione è di 50 anni. Cosa avviene allo scadere di tale data?”. La visione comincia a prendere forma: “La maggior parte degli edifici industriali sono stati realizzati dopo la seconda guerra mondiale. In quegli anni travi, pilastri e tegoli di copertura erano assemblati tra loro per semplice appoggio, sfruttando la forza di attrito. Sotto l’azione di un sisma, che spinge in direzione orizzontale e verticale, questo primitivo meccanismo di collegamento è del tutto inefficace. Cosa succede quando si soffia contro un castello di carta?”. In questo caso non abbiamo a che fare con carte da gioco: “All’interno degli edifici produttivi dell’Emilia crollati per effetto del sisma – aggiunge il CEO – lavoravano migliaia di persone. Così come accade oggi in Lombardia, in Veneto, in Friuli e in altri territori. Le vite umane rappresentano il fattore più importante.

La business continuity e la valorizzazione degli asset aziendali giocano un loro ruolo primario per la sopravvivenza e il progresso di ogni azienda ”. L’evolversi normativo nel settore italiano delle costruzioni civili è stato drastico e repentino. In circa vent’anni ha partorito le attuali NTC 2018, norme tecniche per le costruzioni: “Il problema che affrontano ogni giorno gli imprenditori italiani – specifica l’ingegner Baldelli – riguarda la inadeguatezza del patrimonio edilizio ereditato dal passato. Le regole del gioco sono cambiate molto in fretta. E’ come trovarsi all’aperto, in pieno inverno, con addosso soltanto una maglietta. Le responsabilità a cui sono chiamati i datori di lavoro sono molto pesanti. Recenti sentenze della Corte di Cassazione a seguito del sisma dell’Aquila hanno stabilito che i terremoti, anche di rilevante entità, sono eventi normali e caratteristici del suolo e non possono essere giudicati come imprevedibili o eccezionali quanto si verificano in zone sismiche formalmente classificate come tali. La sentenza con condanna penale del caso Thyssenkrupp, in cui morirono sette persone, è divenuta ormai punto di riferimento in tema di responsabilità per gli incidenti sul luogo di lavoro, perché ha introdotto per la prima volta il profilo di colpa cosciente da parte del datore di lavoro. Nella colpa si è in presenza del malgoverno di un rischio, della mancata adozione di cautele doverose idonee a evitare le conseguenze pregiudizievoli che caratterizzano l’illecito. Il rimprovero è di inadeguatezza rispetto al dovere precauzionale anche quando la condotta illecita sia connotata da irragionevolezza, spregiudicatezza, disinteresse o altro motivo censurabile”. Gli imprenditori si trovano di fronte a un bivio? “In un certo senso sì – sottolinea il CEO di Ricam – perché chi non si adegua o effettua un miglioramento sismico per i propri edifi ci si espone a un rischio. La domanda che più di frequente mi viene posta è quanto costi migliorare o adeguare un immobile”. E qui entra in gioco Ricam: “Il cattivo progettista – spiega l’ingegnere – è quello che non riesce a comprendere le esigenze del cliente e fornisce soluzioni standardizzate. Noi abbiamo un approccio diverso. Come ogni società di ingegneria partiamo da una valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici, ma a differenza di molti competitors abbiamo a disposizione una strumentazione molto avanzata per analisi e monitoraggi non distruttivi. Affianchiamo il cliente in un processo decisionale di analisi degli asset aziendali, individuando i punti critici e fornendo la consulenza necessaria per decidere come, dove e quando intervenire. Effettuiamo analisi del rischio di accadimento di incidenti, forniamo la consulenza necessaria in ambito di sicurezza antincendio, curiamo il rapporto con gli enti e diamo al cliente un criterio numerico e qualitativo per identificare le priorità di intervento”. In sostanza un intervento su misura. “Grazie a un team di ingegneri di elevato spessore professionale – continua il giovane manager – investiamo molto in ore di studio e progettazione. Siamo un’azienda certificata BIM, il sistema di Building Information Modeling. I nostri clienti dispongono di strumenti informatici per una visione tridimensionale dell’intera realtà aziendale, che spazia dal piping agli elementi strutturali. Il modello è uno strumento fondamentale per la gestione dei processi di manutenzione strutturale, perché con un semplice click riusciamo a ricevere informazioni dettagliate su ogni elemento: dalla valvola di un impianto alla trave di copertura”. E questa è l’altra chiave del successo dell’azienda, che quest’anno vanta ormai 600 clienti attivi e oltre 14 mila analisi di vulnerabilità eseguite: “La manutenzione certificata è il nostro fiore all’occhiello – spiega con orgoglio l’ingegnere – perché prevenire è meglio che curare. Tutti gli imprenditori hanno a cuore la manutenzione degli impianti, ma quanti si occupano davvero delle manutenzioni civili? Noi siamo stati tra i primi a spingere l’acceleratore su questo tema. Siamo partner di Aiman, l’associazione italiana della manutenzione. Ogni mese teniamo una rubrica sulla loro rivista per spiegare l’importanza dell’ingegneria applicata alla manutenzione delle infrastrutture civili. Non si tratta di imbiancare le facciate e rifare gli intonaci, ma di effettuare prove sui materiali, allestire monitoraggi di ponti, strade, soppalchi e riversare i risultati in applicazioni BIM che dialoghino ogni giorno con il personale dell’azienda”. Ricam si propone come general contractor, curando i propri interventi in modo diretto, al fine di alleggerire il cliente da incombenze onerose che trascendono dagli aspetti legati alla produzione. Molto spesso agli interventi di rinforzo strutturali si affiancano quelli di efficientamento energetico: “Prospettiamo al cliente le soluzioni più idonee per migliorare l’efficienza energetica degli edifici – chiarisce l’ingegner Baldelli – fornendo un panorama completo degli incentivi fiscali oggi in vigore e tutta l’assistenza necessaria a partire dalla progettazione degli involucri, allo studio dei ponti termici agli elementi finiti, sino all’espletamento della pratica Enea. Crediamo molto nel risparmio energetico, che a tutti gli effetti è uno strumento di abbattimento dei costi molto efficace per le aziende”. L’ultima frontiera su cui l’azienda sta investendo è quella della formazione legata al mondo della realtà virtuale: “Cerchiamo di essere all’avanguardia in ogni cosa che facciamo – spiega l’ingegner Baldelli – e la realtà virtuale è lo strumento principe per tagliare i costi di formazione a carico delle aziende, senza rinunciare alla disponibilità di personale efficiente e preparato. Con alcuni dei nostri partner abbiamo sviluppato programmi di addestramento in realtà virtuale per molti clienti, affiancando questa attività a quella classica di formazione che teniamo sia online, sia nella nostra sede di Grumello del Monte”. È giunto il momento che gli imprenditori si rimbocchino le maniche e inizino a occuparsi di tematiche sino ad oggi sconosciute. Un grosso aiuto è fornito dagli incentivi fiscali: “Ricam nella propria attività di affiancamento e consulenza – chiarisce il CEO – è il partner ideale per orientarsi all’interno del complesso mondo di ecobonus, sisma bonus e superbonus. Gli interventi di miglioramento o adeguamento sismico che abbiamo curato si sono sempre svolti in regime di agevolazione fiscale, garantendo ai clienti un risparmio fino all’ottanta per cento della spesa sostenuta su un massimale di 96 mila euro. In molti casi all’intervento antisismico è stato affiancato quello di efficientamento energetico, massimizzando il risparmio. Gli strumenti a disposizione sono tanti, e noi aiutiamo i clienti ad utilizzarli al meglio”.

Resistenza al sisma: miglioriamo o adeguiamo?

Un viaggio nel mondo del rischio sismico in epoca di sismabonus

Miglioramento e adeguamento sismico di un edificio produttivo: quando conviene? Quanto costa? Posso continuare ad usare la struttura? Queste domande interessano tutti gli imprenditori che da qualche tempo sentono parlare dell’incentivo Sisma Bonus e si interfacciano con Ricam. Miglioramento e adeguamento sismico sono due interventi completamente differenti, anche se alle orecchie dei non addetti ai lavori potrebbero sembrare tra loro simili. Adeguare sismicamente un edificio significa adottare misure antisismiche per conferirgli una capacità resistente all’azione sismica pari a quella di un edificio di nuova costruzione. Migliorare sismicamente un edificio significa incrementare percentualmente la sua resistenza al terremoto, restando comunque al di sotto del livello richiesto per un nuovo edificio. La diversità è talmente elevata che nella maggior parte dei casi, adeguare un vecchio edificio agli attuali standard è molto difficile e costoso. L’intervento di miglioramento molte volte conviene di più. Esso, oltre a ridurre il rischio sismico, permette di raggiungere un livello di sicurezza meno spinto, ma più facilmente gestibile a livello progettuale ed esecutivo, con un investimento economico più basso. Cosa ancora più importante, in molti casi gli interventi possono essere eseguiti senza rinunciare all’utilizzo dell’immobile, nei limiti dei livelli di sicurezza imposti dai cantieri. Ricam è il partner ideale per guidare il cliente in questo processo di valorizzazione del proprio patrimonio edilizio.

Lo strumento è la valutazione di vulnerabilità sismica, ben diversa dalla valutazione del rischio sismico. Il rischio sismico è un indicatore che permette di valutare i danni che un sisma può produrre in un determinato luogo. E’ il prodotto di tre indici, dati dalla pericolosità, dalla vulnerabilità e dall’esposizione.

La pericolosità è legata al territorio e rappresenta la probabilità che in un’area si verifichi in un certo intervallo di tempo un sisma di intensità superiore a una soglia fissata. L’esposizione misura il livello di danno in perdita di vita umana, danni economici e beni culturali. La vulnerabilità è una caratteristica intrinseca della costruzione e indica la sua resistenza al sisma. Rischio e vulnerabilità vengono calcolate con criteri tabellari affiancati da analisi più o meno raffinate dell’edificio. Gli interventi di ristrutturazione antisismica che Ricam mette in atto per ridurre la vulnerabilità di un edificio produttivo sono finalizzati a rinforzare i nodi tra travi, tegoli e pilastri, inserendo dissipatori sismici o supporti in carpenteria. Altri interventi riguardano a vari livelli le strutture di fondazione o le strutture portanti verticali, che vengono connesse tra loro secondo tecnologie differenti.

Nella maggior parte degli interventi effettuati, gli edifici hanno continuato ad essere utilizzati dalle aziende, nei limiti della sicurezza legata ai cantieri. Gli interventi di miglioramento, a seconda delle dimensioni degli edifici, hanno durata limitata a qualche mese. L’analisi di vulnerabilità post intervento permette di valutare il salto di classe sismica ottenuto, similmente a quanto avviene nel campo dell’efficientamento energetico, e di accedere alle detrazioni fiscali previste dal programma sisma bonus.

Ricam si occupa della parte di progettazione e realizzazione, curando l’iter completo della pratica sisma bonus fino al riconoscimento del credito al cliente, attraverso cessione del credito, che può appunto essere utilizzato direttamente o ceduto, come previsto dall’attuale normativa.